Dopo l’ondata di mutui sub prime americani che ha innescato la crisi del 2008-2009, un’altra bolla immobiliare è andata crescendo negli ultimi anni e adesso sembra diventata abbastanza grossa da esplodere, trascinando con sé buona parte delle economie considerate più sane: è una bolla immobiliare, causata dalla crescita continua del prezzo del mattone in paesi come Norvegia, Svizzera, Gran Bretagna e Francia.I paesi dell’Europa del Nord e dell’Ovest più economicamente solidi hanno attratto forti afflussi di investimenti perché erano considerati paesi-rifugio: questi movimenti di capitale, però, hanno gonfiato ulteriormente le bolle di proprietà preesistenti che si erano espanse a partire dalla metà degli anni Novanta fino al 2008. Con le loro economie surriscaldate e le bolle immobiliari arrivate al limite, oggi i paesi europei-rifugio possono benissimo diventare le nuove Grecia e Italia.
Nel Regno Unito i prezzi delle case sono quasi quadruplicati a partire dalla metà degli anni Novanta al 2008, sono diminuiti momentaneamente del 20% nel 2009 e da allora sono rimbalzato abbastanza da restare elevatissimi.
Attualmente i prezzi degli immobili nel Regno Unito sono molto sopravvalutati, al 128% del loro rapporto storico prezzo-stipendi e al 140% del rapporto prezzo-canone di affitto. A guidare la corsa dei prezzi ovviamente è il mercato della capitale Londra, che come Parigi, una una forte riconoscibilità internazionale ed è ambita da investitori stranieri.
I “nuovi ricchi” di Cina, India e altri mercati emergenti hanno voglia di diversificare la propria ricchezza nei principali mercati immobiliari occidentali come Londra, Vancouver e Manhattan, mentre un gestore di hedge fund di Londra ha detto che la casa era una “lavanderia” per il denaro russo. Se però la Cina rallenta e i mercanti emergenti frenano la loro corsa, i prezzi della Citu non saranno più giustificabili, anche in seguito alla perdita di posti di lavoro e alla riduzione dei bonus nella City.
Analogamente al Regno Unito, anche in Francia i prezzi sono decollati del 120% dal 2000 al 2008, sono scesi del 5,6% nel 2009 e poi hanno continuato la loro inesorabile marcia. La bolla immobiliare francese è fortemente guidata dalla regione di Parigi, dove i prezzi sono balzati del 18% nel 2010 e circa il 10% nel 2011, più del 40% dal 2005. Il mercato immobiliare francese ha ora il triste primato di essere il più sopravvalutato in Europa e il terzo mercato più sopravvalutato del mondo, dietro solo Hong Kong e l’Australia.
Il problema è che la “bolla dei prezzi” potrebbe mettere in pericolo le banche francesi: Moody ha anche emesso un avviso che il mercato immobiliare francese era in surriscaldamento e che gli istituti di credito meno cauti potrebbe affrontare perdite repentine. Dall’inizio del 2012, i nuovi mutui sono in caduta del 25,7%.
VIA: finanzablog.it