Il 2011 è stato senza dubbio l’anno dei titoli tecnologici o meglio l’anno del ritorno dei tecnologici al centro dell’attenzione, specialmente per quanto riguarda il debutto sul listino. Solo per restare ai più noti, il Nasdaq ha visto arrivare titoli attesi da molto tempo, mesi e forse anni, come LinkedIn, Groupon e Zynga e altri che hanno conquistato rapidamente titoli di giornale e attenzione da parte del pubblico, come Pandora e Angie’s list. I tecnologici, insomma, e in particolare le aziende che operano su Internet hanno riconquistato visibilità e in molti casi sono stati le vere e proprie star degli scambi, in attesa dell’Ipo più annunciata e chiacchierata degli ultimi (dieci?) anni, quella di Facebook. Ma com’è andato quest’anno di contrattazioni e che risultati hanno raggiunto le aziende che hanno debuttato nel 2011? Le quotazioni vanno bene per LinkedIn, sbarcata sul listino il 19 maggio a un prezzo di 45 dollari per azione, che valutava l’azienda 4,25 miliardi di dollari. Il primo giorno di contrattazioni l’apertura è stata a 83 dollari, per poi raggiungere un picco a 122 dollari e chiudere a 94,25. Adesso le azioni LinkedIn valgono 62,87 dollari, circa il 40% in più rispetto al prezzo del collocamente; ma certo, chi ha acquistato sui massimi non può gioire, visto che rispetto ai 122 dollari, il titolo ha perso quasi metà del suo valore. Per adesso però si mantiene fra le migliori matricole del Nasdaq. Un po’ più complicate le cose Pandora per pandora, che ha debuttato il 15 giugno a 16 dollari per azione, per un valore complessivo di 2,6 miliardi. Il primo giorno il titolo aprì a 20 dollari, per poi toccare un massimo a 26 dollari e chiuedere a 17,42. Adesso quota a 10,17 dollari, circa il 35% in meno rispetto al prezzo del collocamento e il 60% in meno rispetto al massimo dei 26 dollari. I risultati del primo trimestre dopo lo sbarco in Borsa, però, hanno superato le attese. Festeggia Groupon, che il 4 novembre è arrivata sul Nasdaq a 20 dollari per azione, Le contrattazioni aprirono a 30 dollari per poi salire a 31,14 e ripiegare a 26,11. Oggi il prezzo di ogni titolo è di 23,05 dollari, ben al di sopra del prezzo di collocamento. Zynga invece sembra in difficoltà, ma è davvero in contrattazione da pochissimo: il 16 dicembre ha debuttato a 10 dollari per azione: la più colossale Ipo del settore internet dai tempi di Google nel 2004. Il primo giorno l’apertura fu a 11 dollari, con un massimo a 11,50 e la chiusura a 9,50. Adesso il prezzo è $9,76, appena sotto il prezzo dell’Ipo e un quinto in meno rispetto al massimo da 11,50. In complesso, comunque, queste Ipo hanno dimostrato una discreta vivacità del settore internet, che in genere è capace già di fornire utili agli investitori e, dopo la sbornia degli anni Novanta, ha imparato a far crescere le idee anche senza il capitale pubblico.
VIA finanzablog.it