Dopo un inizio anno positivo per Piazza Affari oggi la tendenza si è invertita: l’indice Ftse Mib registra un ribasso del 2,04%, a 15.327 punti, All Share a -1,67. Ad affossare Milano la pessima giornata di Unicredit che, dopo che il cda aveva approvato, questa mattina, il prezzo (1,943 euro) dell’aumento di capitale da 7,5 miliardi di euro, ha chiuso accusando un calo del 14,45 percento a 5,41 euro, toccando i livelli dell’ottobre del 1992.
Lo Spread Btp-Bund si assesta su quota 500 punti base. Il differenziale tra i titoli decennali di Francia e Germania è a 138 punti e quello tra Bonos spagnoli e Bund a 336,5. A dare ragione a Juncker i dati provenienti dalle piazze europee che si fermano in negativo: a Londra l’indice Ftse 100 cede lo 0,55% a 5.668,45 punti, a Parigi il Cac 40 arretra dell’1,59% a 3.193,65 punti mentre a Francoforte il Dax 30 scivola dello 0,89% a 6.111,55 punti. Milano si conferma maglia nera del Vecchio Continente con l’Ftse Mib che chiude a -2,04%.
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