La crisi del debito dell’eurozona ha travolto la Grecia, l’Irlanda e il Portogallo, Spagna ed infine la nostra Italia, i cui titoli di stato sono stati messi sotto pressione. L’ultima asta dei Bot, però, è stata un successo, ma l’Italia rimane un sorvegliato speciale, mentre Francia e Germania non possono stare tranquille; anche loro alle prese con il famigerato “Spread”.
In pochi avranno dimenticato lo scandalo creato anche in Italia dai bond argentini, che parecchie banche avevano rifilato agli investitori. Nel 2001 l’Argentina, stretta da una crisi terribile di liquidità, dovette svalutare il suo peso, che era legato al dollaro, smise di pagare i debiti e tagliò stipendi pubblici e investimenti rimborsando solo il 30% del capitale investito, dunque quello che si prospettava poco tempo orsono in Italia.Con l’ultima riunione importante europea fatta dai principali leader a Bruxelles sono stati presi provvedimenti che entreranno in vigori già dal 2012; Molti paesi dovranno fare delle operazioni di rafforzamento della propria struttura , pertanto noteremo delle manovre restrittive per corregge il bilancio entro un tempo molto limitato. Questo però se non sarà abbinato ad una politica di crescita non potrà funzionare dato che se il prodotto interno lordo si contrae il rapporto deficit-pil farà molta fatica a ridursi.
La prospettiva per il 2012 non è rose e fiori, ma sarà interessante vedere gli sviluppi e la capacità dei nostri politici di far raffreddare la turbolenza che ormai dal 2008 (con brevi pause) tempestano i mercati finanziari. La parola passa al nostro Professore Mario Monti.