In tempi di crisi si pensa sempre più, dove poter mettere al sicuro i propri risparmi. La Svizzera è stata sempre un punto di riferimento in questo, ma la crisi del debito dei paesi europei ha enormemente fatto aumentare questo fenomeno di “trasferimento” di capitali. Aprire dei conti in Svizzera o in altre parti del mondo non è assolutamente vietato, ma l’importante è trasferire denaro, sia per contanti che per vie contabili, nel rispetto delle norme valutarie e antiriciclaggio.L’incertezza economica mondiale fa aumentare la “caccia” a posti dove poter proteggere i propri risparmi e per noi italiani la Svizzera è la più accessibile e forse la più “sicura” del mondo sotto questo punto di vista. Innanzitutto diciamo che si può “portare” contanti o trasferire senza obblighi di dichiarazione fino a 9.999,99 euro. Oltre questa cifra scatta la burocrazia che prevede pene severe per chi non ottempera ai vari obblighi dichiarativi; il trasferimento di una somma pari o maggiore di 10.000,00 deve avvenire obbligatoriamente per via bancaria. Il contenzioso che oppone da anni Svizzera ed Unione Europea (Italia in particolare) verte sul fatto che le autorità elvetiche si rifiutano di dar seguito a rogatorie internazionali per evasione fiscale visto che la stessa (a differenza della frode fiscale che implica invece la falsificazione di documenti) non è considerata reato dal diritto elvetico, ma è soggetta solo a sanzioni amministrative. Le parti hanno trovato un accordo che prevede da parte Svizzera l’applicazione di una ritenuta fiscale del 35% a partire dal 2011 sugli interessi provenienti da capitali d’investitori con domicilio in un paese europeo.