“L’accordo del summit sull’unione fiscale non è abbastanza, perché il problema della zona Euro non è solo di conti pubblici, ma anche finanziario quindi i paesi membri devono rilanciare la crescita e stimolare l’occupazione”. Queste le parole di Josè Manuel Barroso che è intervenuto per la delicatissima situazione dell’Europa. Barroso di certo non ha detto niente di nuovo, tutti sappiamo che le misure decise al vertice di Bruxelles non sono la soluzione al problema; le decisioni intraprese sono di “tutela” e di “rafforzamento” della zona euro per il futuro, ma per quanto riguarda l’immediato gli accordi intrapresi non sono neanche di conforto (vedi mercati finanziari). Se dovesse esserci un rallentamento dell’euro-zona o addirittura come in molti paesi la recessione il problema dovrà essere risolto alla svelta, perché senza crescita economica siamo destinati ad affondare. Serve una politica di crescita, una struttura dove venga favorito l’accesso al lavoro per i giovani e non il contrario, misure per le molte imprese in difficoltà e meno pressione fiscale che può favorire maggiori consumi. Ma tutto questo è inutile quando devi sistemare il bilancio dello Stato. Aspettiamoci un decennio molto difficile.